Il diritto di autore è appunto il diritto che viene riconosciuto all’autore di un’opera (musicale o non) per poterne disporre in qualunque modo egli voglia, sia economico che morale per il cui utilizzo viene riconosciuto all’auto un compenso, compenso dovuto per il lavoro svolto a priori nella realizzazione dello opera o del brano.
Nella fattispecie musicale (ma anche in tutte le opere dell’ingegno) i diritti d’autore vengono tutelati dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) che svolge una funzione istituzionale ponendosi da intermediario tra chi utilizza le opere e chi le ha realizzate, riscuotendo e distribuendo i compensi agli autori ed effettuando verifiche e controlli su queste operazioni avvalendosi della collaborazioni delle forze dell’ordine come la Finanza. La SIAE esiste in tutte le Regioni ed ha sede a Roma.
I Cantanti quindi in primo luogo ottengono i loro guadagni proprio dalla SIAE che distribuisce quanto dovuto. Ma quanti sono questi proventi che vengono riconosciuti agli artisti dalla SIAE e soprattutto in che modo possono essere guadagnati?
In primo luogo è grazie alla vendita di dischi, CD e ultimamente anche del download ufficiale che permettono ad un cantante o un gruppo musicale di guadagnare da 1,17 e 1,60 euro per Disco o CD venduto e tra 11 e 16 centesimi per il download. All’autore del brano invece viene riconosciuto 92 centesimi per ogni disco venduto e 1 centesimo per il download della canzone da internet.
Il passaggio di un brano in radio poi permette al musicista di incassare dalla SIAE oltre 60 euro che saranno divisi a metà con la casa discografica, mentre altrettanto guadagno spetta all’autore del brano in oggetto. Se invece una canzone viene utilizzata in TV (sottofondo di una scena o ad esempio come sigla) il compenso, stabilito a priori tra le piattaforme televisive e la SIAE, ammonta a circa 100 euro nel primo caso e può arrivare anche a sfiorare i 50 mila euro nel secondo (il tutto va distribuito tra artista, autore e casa discografica).
Ancora maggiore è l’incasso se la canzone viene utilizzata come colonna sonora di un film al cinema (si può arrivare tranquillamente a 100 mila euro) mentre se il brano viene accostato ad uno spot pubblicitario il compenso da dividere tra autore, casa discografica ed artista può arrivare in alcuni casi (dipende dal soggetto che ne chiede l’utilizzo) a toccare la cifra di mezzo milione d’euro).